Diani Beach - Safari Kenya

AMBOSELI

L'Amboseli è situato nella Rift Valley, è vicinissimo al confine con la Tanzania e fu inaugurato nel 1974.
Con una decisione molto discussa e seguita da un mare di polemiche il 5 Novembre 2005 il governo del Kenya decise di declassare l'Amboseli National Park allo status di "riserva di caccia".
L'Amboseli rimane comunque un parco Safari di fama internazionale e pieno di fascino: con i suoi quasi 400 Kmq non è esteso quanto il Tsavo e sicuramente non ospita la profusione di animali del Masai Mara ma qui hai più
probabilità che altrove di incontrare il raro rinoceronte nero, uno dei giganti che popolano questo immenso altopiano dove l'orizzonte diventa un tuttuno con l'inconfondibile cielo africano.
La riserva è soprannominata appunto la "terra dei giganti" e i suoi 1300 elefanti lo confermano appieno visto che probabilmente in nessun'altra parte dell'Africa puoi trovare una concentrazione di simili dimensioni. Il gigante più grande e famoso, però, è il monte Kilimanjaro che con i suoi 5895 metri s.l.m. fa da cornice al confine sud del parco ed è anche la cima più alta dell'Africa.
Un'antica leggenda araba racconta che sul Kilimanjaro risiedeva un dio che puniva chiunque tentasse di avvicinarsi alla cima. La punizione consisteva nella paralisi delle mani e dei piedi per mezzo di uno "strano" fenomeno: il congelamento.
Il bacino asciutto del lago Amboseli sarà probabilmente la prima cosa che vedrai entrando nel parco: è una pianura desolata e un po' spettrale e l'impressione che ti darà sarà quella di una terra arida e secca.

Qua intorno anche quando piove la vegetazione cresce poco: il terreno è pieno del sale che risiede nel lago e questo limita molto la crescita della tipica fauna africana. Al contrario, il sale arricchisce i pascoli, che attirano gli erbivori in grande quantità.
Ma non è tutto qui, ti sorprenderai dei diversi habitat che il parco racchiude. La sua geografia è composta da zone distinte ben diverse tra loro: a nord come ti ho accennato l'aridità del lago asciutto, più a sud il paesaggio cambia totalemente con una vegetazione foltissima che copre la visuale, mentre l'estremità meridionale sorge in un'oasi vivace con una grossa concentrazione di animali.
A ovest vedrai poi l'Observation Hill, l'unica collina dell'Amboseli da cui potrai ammirare tutto il parco fino al Kilimanjaro: un'immagine tipica dell'Africa e del Kenya che tanti hanno avuto modo di vedere soltanto in foto o in televisione.


MASAI MARA

Il Masai Mara è il parco safari più famoso del Kenya e forse dell'intero continente africano. Non è molto grande infatti si estende per "soli" 320 Km quadrati tra le pianure erbose del Serengeti e tra suggestive foreste di acacia popolate da un'infinità di scimmie.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di mettere piede nel Masai Mara: le sue colline ricoperte da soffici prati, il fiume Mara pieno di ippopotami e la sua varietà di flora e di fauna ti proietteranno nel tipico ambiente safari, un paesaggio che avrai già sicuramente ammirato in foto o in televisione.
Ricordi il film "La mia Africa"? E' stato girato qui, negli altipiani del Masai Mara e credimi, se deciderai di farti un giro da queste parti proverai delle sensazioni che non ti abbandoneranno per un bel pezzo, anche una volta rientrato in Italia.

La riserva, aperta nel 1961, è situata a ovest della Rift Valley ed è l'estensione naturale del Serengeti, in Tanzania. Il fiume Mara, la spina dorsale del parco, attraversa il parco da nord a sud sfociando sulle rive del lago Vittoria: ogni anno questa zona è teatro della grande migrazione degli gnu, quando un milione di esemplari di spostano tutti insieme alla ricerca di nuovi pascoli.
Come ti spiegherò anche in seguito è incredibile la foga di questi animali che al galoppo attraversano la pianura: molti di loro muoiono schiacciati dai loro simili e altri ancora vengono aggrediti dai coccodrilli o annegano, mentre incuranti del pericolo attraversano il fiume.
Questa è anche la terra della
tribù Masai, fatta da persone molto indipendenti che ancora oggi credono nelle tradizioni della loro terra e si considerano parte integrante del paesaggio che li circonda.
Sono una tribu nomade che in passato era molto temuta per l'indole guerriera che la caratterizzava e che contribuì attivamente all'indipendenza del Kenya.
Purtroppo avvicinare un vero Masai non è semplice visto che si stanno ritirando in regioni remote del parco e cercano di evitare il contatto con gli stranieri: se qualche guida turistica te ne presentasse uno o se ti capitasse di vedere qualche spettacolo in cui i Masai sarebbero i protagonisti stai pur certo che quelli non sono veri Maasai, ma qualcuno pagato per imitarne il folklore.
Come risparmiare
Uno dei lati positivi del Masai Mara è la grande distanza che lo separa dai centri urbani: non c'è differenza tra il territorio entro i confini del parco e quello al di fuori.
Gli animali, spostandosi in grande libertà e senza incontrare alcun ostacolo, varcano sistematicamente i confini: ti accorgerai che è più facile incontrarli fuori che dentro al parco, soprattutto nel periodo da luglio a ottobre quando il Masai Mara è letteralmente invaso da turisti da ogni parte del mondo, da pulmini e da fuoristrada.
Entrare fisicamente nel parco non è necessario per un safari di uno o due giorni e visto che il biglietto d'ingresso costa 45 euro a persona puoi risparmiare non poco, facendo anche l'invidiabile esperienza di un safari più avventuroso.


TSAVO EAST

Il Tsavo è il parco nazionale più grande del Kenya e in assoluto uno dei più grandi dell'Africa. Si estende per più di 20.000 Km quadrati e per motivi legati alla gestione è stato diviso in Tsavo East e Tsavo West.
La sezione est, che comprende una superficie di circa 11 mila di Km quadrati, è più secca del Tsavo ovest.
E' formato da vasti altipiani intervallati da aree chiazzate da cespugli e da aridi boschetti di acacia, con verdissime oasi vicino al letto del fiume Galana.
Il Tsavo West invece, che si estende intorno la ferrovia Mombasa - Nairobi per oltre 8500 kmq, offre un panorama più suggestivo ma è anche la zona più sfruttata e visitata da tour operators e turisti.

Gli incroci tra le piste nelle due le sezioni del parco sono tutte segnalate e numerate, per cui non troverai alcuna difficoltà negli spostamenti.
Il Tsavo East è anche il parco più vecchio del Kenya, è la zona più remota e meno visitata delle due sezioni ma non per questo la meno affascinante.
E' molto selvaggio e anche se l'estremo nord-est è spesso chiuso al pubblico è sempre piacevole farci una visita. Se sei in vancanza nella vicina costa (per esempio a Malindi o a Watamu) il Tsavo east è la meta ideale se vuoi alternare il relax del mare con una breve avventura safari di uno o due giorni.


TSAVO WEST

Il Tsavo West è facile da raggiungere essendo locato intorno alla strada Nairobi - Mombasa, arteria principale del Kenya. E' la terra dove all'inizio del secolo scorso prese campo la leggenda dei leoni mangiatori di uomini (men eater lions), che si "opponevano" alla costruzione della ferrovia che avrebbe collegato la costa sud del Kenya con l'Uganda.
Il Tsavo Ovest racchiude diversi spettacolari habitat: foreste fluviali, montagne, laghi e vaste pianure.
Presenta inoltre una grande varietà di uccelli e animali: le numerose pozze d'acqua assicurano infatti una presenza costante della fauna del kenya anche durante la stagione secca, quando diverse specie di animali si spostano più a sud.
Il paesaggio del parco, pieno di grossi baobab secolari, raggiunge il massimo del suo splendore dopo la stagione delle piogge, quando tutto sembra assumere dei toni rosa e gli alberi di acacia si ricoprono di bellissimi fiori bianchi.
Purtroppo, dato il proliferare di bracconieri e cacciatori di frodo, negli ultimi 100 anni il numero di elefanti e rinoceronti è notevolmente diminuito nel Tsavo west.
Il rinoceronte nero in particolare ha subito l'azione dell'uomo: il numero di esemplari cala costantemente e oggi durante un safari in Kenya puoi incontrarlo solo nelle aree super-protette a lui dedicate.


LAGO NAKURU

Il parco safari, aperto nel 1968, si estende per quasi 200 Kmq e come quasi tutti i laghi della Rift Valley, il lago Nakuru è salato e non molto profondo.
Ciò che potrai ammirare dalle sue sponde è considerato ancora oggi lo spettacolo ornitologico più bello del mondo con centinaia di migliaia di fenicotteri rosa che si muovono in tutte le direzioni per cibarsi delle alghe che ricoprono il bacino del lago.
Quando poi prendono il volo lo spettacolo è ancora più bello, con il cielo che cambia colore diventando rosa. Un'esperienza
davvero non facile da descrivere.
Le dimensioni del lago sono ultimamente molto variabili e quando si ritrae per diversi chilometri tanti uccelli si spostano più a nord verso i laghi Bagoria e Magadi.
Ma l'attrazione del posto non sono soltanto i fenicotteri: quando il livello dell'acqua è più basso il carbonato di sodio si cristallizza sulle rive del lago formando una striscia di polvere bianca e lucente che dona al paesaggio un'atmosfera quasi surreale.


I soli 4 Km che dividono il parco dalla città di Nakuru, quarta città del Kenya e capoluogo della Rift Valley, causa gravi conseguenze al mantenimento ecologico del territorio: la grande accessibilità porta un alto numero di visitatori che affollano l'area con numerosi mezzi di trasporto, che insieme all'inquinamento prodotto dalla vicina città contribuisce ad un graduale peggioramento dell'ambiente.
Una decina di anni fa questo fenomeno fu l'origine dell'intossicazione delle alghe del lago, che causò la morte di numerosi fenicotteri.
Il Nakuru National Park comprende tutta l'area del lago e il perimetro di terra che lo circonda. Le sue rive sono praticamente delle paludi, che durante la stagione secca si asciugano lasciando vaste distese di sale.
Verso sud la vegetazione fluviale si espande in alberi di acacia e cespugli mentre nei lati est e ovest del bacino ci sono delle alture dalle quali si può ammirare il panorama del lago in tutta tranquillità.
Sparsi per tutta l'area del parco ci sono diversi punti in cui puoi fermarti per fare un pic-nic oppure salire in uno dei piccoli osservatori costruiti sugli alberi adiacenti. Non preoccuparti degli animali selvaggi, le zone sono sicure e non si è mai registrato alcun incidente.
Come risparmiare
Il modo migliore per visitare il parco, dato che non è molto grande ed è pieno di indicazioni, è quello di pagare un taxi o un matatu e organizzare tu stesso il Safari (sì, anche se non hai alcuna esperienza in merito): potrai fare il giro come vuoi tu risparmiando un bel po' di soldi.
Ti assicuro che è impossibile perdersi o rischiare di non vedere gli animali: le indicazioni sulle piste sono tantissime (quasi come i cartelli stradali nelle città) e visto che il parco è piccolo e concentrato intorno al lago gli animali si incontrano molto facilmente, anche se non conosci le loro "abitudini".


MERU NATIONAL PARK

Il Meru è uno dei parchi safari più sconosciuti del Kenya e si estende per 870 Kmq a cavallo della linea dell'equatore, a 350 Km da Nairobi.
Anche se non è molto frequentato ti assicuro che è molto bello e merita una visita.
Il senso di pace che sa trasmettere è straordinario: è l'unico parco del Kenya in cui sono permessi i safari a piedi e certe zone sono ancora poco esplorate e tutte da scoprire.
Questa terra è solcata da ben 13 fiumi e data la vicinanza del
Monte Kenya, che spesso è colpito da acquazzoni, presenta una vegetazione molto folta, che anche se molto affascinante e caratteristica non nego che spesso rende più difficile che altrove scorgere gli animali in azione (ma quando riesci a vederli ti assicuro che è molto più appagante).
Il parco di Meru è famoso per la storia di Joy e George Adamson di cui tratta il libro "Born Free", guardiacaccia che divenne amico dei leoni e che instaurò con loro un rapporto straordinario di amicizia, in particolare con la leonessa Elsa.
Il Meru National Park non è stato inaugurato di recente, ma come ti ho accennato non è ancora stato scoperto dal turismo di massa: la zona in cui sorge è remota e scorgere i suoi animali non è sempre facile.
Al contrario delle altre riserve, che in certi casi sembrano quasi degli zoo safari, nel Meru dovrai essere tu a scovare gli animali tra la folta vegetazione.
Molti lo definiscono un "Paradiso incontaminato", io credo che rimarrà tale ancora per pochi anni visto che sta attirando sempre di più l'interesse dei turisti. Quindi se stai per fare un safari in Kenya ti consiglio di andare nel Meru al più presto possibile, prima che perda il suo fascino selvaggio.


MONTE KENYA

Con i suoi 5200 metri il Monte Kenya è la seconda vetta dell'Africa dopo il Kilimanjaro ed è una delle pochissime montagne africane ad avere ghiacciai perenni sulle sue cime.
La vetta più alta fu scalata per la prima volta nel 1899 da Halford Mckinder e ancora oggi rappresenta una bella sfida per molti alpinisti esperti.
Ma non preoccuparti, nel massiccio del Mt. Kenya ci sono altre cime ugualmente
appaganti e avventurose che possono essere esplorate anche se non sei un professionista.
Uno degli aspetti più affascinanti è la costante variazione di flora e di fauna che noterai salendo verso la vetta (in diversi punti ti assicuro che non è difficile): la parte più bassa è foresta equatoriale con grossi alberi con tanto di liane e ricco sottobosco, a 2000 metri comincia la vegetazione di montagna che intorno ai 2500 viene sostituita da una folta foresta di bamboo giganti.
Sopra i 3000 metri, quando inizia la tundra africana formata da arbusti e licheni, l'ambiente cambia ancora completamente.
Per i Kikuyu, la tribù più numerosa del Kenya che ha origine proprio da queste parti, il monte era la casa del dio Ngai, chiamato anche Mwene Nyanga che significa "portatore di luce". Il monte Kenya è infatti soprannominato "Montagna di luce".
Se non sei un amante dell'alta montagna un safari nelle zone più basse del Mt Kenya è senz'altro un'esperienza da provare.
La folta vegetazione, oltre agli altri animali, ospita un gran numero di scimmie e l'ambiente è davvero unico in Africa: la cima innevata della montagna è ben visibile da qualsiasi punto, e guardandola tra le fronde della giungla il contrasto che apprezzerai è straordinario.


SAMBURU NATIONAL RESERVE

Samburu National Reserve
Il Samburu sorge nel centro del Kenya in una zona molto arida e secca. Il fiume Ewaso Nyiro gli dona la vita e in certi punti lo fa diventare una vera e propria oasi.
E' una visione quando dopo ore di tragitto spese a guardate il deserto roccioso dal finestrino della macchina, all'improvviso ti appare davanti un prato verde con la forma strana della montagna Ol Olokwe sullo sfondo.


Dal Samburu puoi raggiungere in un attimo anche altri due parchi che si estendono lungo il fiume: il Buffalo Springs e lo Shaba. Inizialmente il territorio era un'unica riserva ma per problemi relativi alla gestione, dato che il parco si estendeva su tre provincie, fu diviso in zone distinte ognuna assegnata ai rispettivi comuni.
Lo Shaba è il meno visitato dei tre ma è anche quello più vasto con i suoi 240 Kmq di estensione. Il Samburu e il Buffalo Springs hanno invece dimensioni simili: 165 Kmq per il primo e 128 per il secondo.
I tre parchi safari, a confronto con le altre riserve del Kenya, sono una zona remota e inaccessibile e sono anche l'unico habitat per diverse specie di animali tipiche della zona equatoriale, come la zebra di Grevy e la giraffa reticolata.
Lo Shaba con le sue basse colline è molto meno arido del Samburu e del Buffalo Springs: durante la stagione delle piogge le sue piste sono addirittura riservate ai veicoli con quattro ruote motrici (4WD) data la mole di fango che si forma. La riserva è meno sviluppata delle altre due e di conseguenza ancora meno frequentata e più tranquilla.
Questa regione è notoriamente popolata dall'omonima
tribu dei Samburu, etnia antichissima di origine nilotica per certi versi simile a quella Masai: durante un safari potrai vederli spesso mentre vanno al fiume per far abbeverare i loro cammelli o quando portano il bestiame a pascolare.
Una volta che vedrai il nord del paese non ti sorprenderai del paesaggio che offre il Samburu: a dispetto dell'altitudine, sopra i 1000 metri è molto caldo, e il senso di desolazione che trasmette è tipico del fascino di questa parte del Kenya, spesso considerata come una delle zone meno ospitali dell'Africa.
Le pianure polverose sono intervallate da docili colline, dove la savana cespugliosa si alterna a boschetti di acacia dalla caratteristica cima piatta. Come ti ho già accennato la spina dorsale del parco è il fiume Ewaso Nyiro: attraversa le tre riserve dando origine alle cascate di Chanler e finisce la sua corsa a sud nella palude di Lorian.
Il fiume attrae gli animali anche durante la stagione secca: quando il sole comincia a prosciugare il letto del fiume, gli elefanti scavano nel fango alla ricerca di acqua formando grosse pozzanghere, fonte idrica preziosissima anche per tutte le altre specie della zona.
E' divertente, ad esempio, vedere decine di babbuini che litigano tra loro per una pozza d'acqua quando vicino ce ne sono altre quattro o cinque "libere".


(fonte Safari in Kenya)

ABERDARE NATIONAL PARK

Aberdare è il nome di una catena montuosa che si estende a nord di Nairobi per più di 160 km. Questi rilievi furono chiamati così nel 1883, anno in cui la regione venne visitata dal presidente dalla Royal Geographical Society di Londra, Joseph Thomson. Il nome autoctono di Nyandarua, in lingua kikuyu, sta comunque lentamente prendendo il sopravvento.

Il parco si trova nella regione Centrale del Kenya, nei distretti di Nveri e di Murang’a. Si estende su 766kmq, a un’altezza variabile tra 1.829 e 3.998 metri sul livello del mare. Ha una forma quasi circolare, ad eccezione di una proiezione, verso est, chiamata Salient, dove l’altezza raggiunge i 2.130 metri. Il parco offre angoli paradisiaci ed anche terribili nella sua maestosità e bellezza. Attraversarlo può non essere semplice, a causa delle piogge (anche violente) che lo caratterizzano.

La cima più elevata della catena è il monte Ol Doinyo Satima, con i suoi 3.998 metri. A un’altezza di circa 3.350m la flora diventa tipicamente alpina, mentre il territorio è attraversato da fiumi, cascate e cataratte.La flora, nella zona del Salient, è ricca di foreste di bambù e di altre tipicamente montane. E’ qui che si trova la più alta concentrazione di fauna: elefanti, rinoceronti, antilopi d’acqua e antilopi d’Africa, cefalofi, borghi, cervi, scimmie possono essere visti con facilità. Tra i carnivori troviamo leoni, leopardi, gattopardi. Tra gli uccelli c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Su tutti spicca l’aquila reale, che qui domina su ogni cosa. Alcuni alberghi, siti proprio nel cuore del Salient, consentono di osservare gli animali con una certa facilità.La popolarità del parco è dovuta soprattutto agli alberghi che, dal suo interno, consentono la visione degli animali. Il governo keniota stima tuttavia che, in considerazione della grandiosità degli scenari offerti dal parco, l’afflusso sia ancora inferiore alle aspettative.

I trasporti. Una strada attraversa la catena Aberdare e il parco dai centri urbani di Naivasha a Nyeri. L’arteria può essere utilizzata a bordo di vetture robuste, a condizione che le condizioni meteorologiche lo consentano. Per raggiungere il parco da Nairobi prendere la strada A 104 a nord di Naivasha, quindi la biforcazione sulla strada per Nyeri.Ci sono sei ingressi pubblici al parco, più due privati (utilizzati dalle due strutture alberghiere del Salient, ai quali però non si può arrivare con auto private). Da Nyeri si può giungere al Salient attraverso le porte Ruhuruini o Wandaris, e all’area Chaina Falls attraverso la porta Kiandongoro. Il parco può essere raggiunto da nord con la strada Nyeri-Nyahururu, via le porte Shamata o Rhino, oppure dai centri di Naivasha o Gingil a ovest attraverso la porta Mutubio.Il centro urbano di Nyeri è raggiungibile da numerosi bus da Nairobi. Ma nessun trasporto pubblico arrivo a uno degli ingressi del parco. E’ sconsigliato l’autostop per raggiungere le entrare. Per muoversi a piedi all’interno del parco bisogna invece fare parte di un gruppo e concordare l’organizzazione del viaggio con la direzione dell'Aberdare National Park (indirizzo: P.O. Box 22, Nyeri).

BUFFALO SPRINGS NATIONAL RESERVE

Nella provincia Orientale, distretto di Isiolo, si trova anche la Buffalo Springs National Reserve, area di 131kmq a circa 80 chilometri a nord del monte Kenya. La zona in cui la riserva sorge è generalmente arida, abitata da popolazioni nomadi. Il territorio è però attraversato dal fiume Ewaso Ngiro, lungo le cui sponde cresce quindi una fertile prateria.

La riserva, che prende il suo nome da un’oasi di acqua cristallina che si trova ai suoi confini occidentali, comprende territori ai due lati del fiume. Venne istituita per proteggere la vita degli animali selvatici che utilizzano le acque dell’Ewaso Ngiro per la loro sopravvivenza.Tra gli animali segnalati nella riserva ci sono il leopardo, l’orice, quindi elefanti e gazzelle. Più rari sono la giraffa, la zebra di Grevy, lo struzzo, il coccodrillo. La riserva Buffalo Springs è confinante con la Samburu National Reserve ma, appartenendo le due aree a due diversi distretti, sono controllate da diverse direzioni.I trasporti. La principale arteria di collegamento alla riserva, giungendo da Nairobi, è la strada principale A2, via Thika e Nanyuki, e attraverso Isiolo. Tra Nairobi e Isiolo ci sono circa 300km di strada ben asfaltata. Dopo la strada si dirige verso Moyale, al confine etiopico, ma non è più in buone condizioni. La riserva può essere raggiunta tramite la Isiolo Gate (in alcune vecchie mappe è chiamata Gare Mara Gate) lungo una strada che si dirama a ovest della A2 circa 20km a nord di Isiolo, 3,5km a sud della piccola città di Archer’s Post.Molte linee stradali raggiungono Isiolo dai principali centri degli altopiani centrali. Da Isiolo ogni giorno un bus viaggia verso nord attraverso il centro di Archer’s Post. Da qui è possibile raggiungere a piedi l’ingresso della riserva.

ARAWELE NATIONAL PARK

Il parco Arawele si estende su una superficie di 533kmq, si trova nella provincia Nord Orientale, nel distretto di Garissa, a cinque chilometri dal fiume Tana e a circa 130 dalla città di Malindi. La riserva, istituita nel 1973, fu creata prevalentemente per offrire protezione alla rara antilope di Hunter.

trasporti. L’accesso al parco Arawele è reso difficoltoso dalla mancanza di strade di collegamento. Per arrivarci è dunque indispensabile l’utilizzo di macchine fuoristrada. Per raggiungere la riserva occorre viaggiare a nord di Garsen sulla B8, e prendere la biforcazione in direzione di Ijara che prosegue verso il confine con la Somalia. Dopo avere attraversato il fiume Tana, occorre girare a nord (prima di giungere al villaggio di Masabubu) sulla pista che attraversa la riserva.Per chi arriva da Nairobi, bisogna girare a sud sulla B8 prima di arrivare a Garissa, e prendere a sinistra (dopo 90km) la strada secondaria verso il villaggio di Bura. L’abitato di trova lungo la D568, che costeggia i confini orientali della riserva.

BISANADI NATIONAL RESERVE

La riserva Bisanadi si estende per 606kmq, nella provincia Orientale, nel distretto di Isiolo, non lontano dal Meru National Park. La vegetazione è costituita prevalentemente da cespugli spinosi e densi boschi nelle praterie. Diversi tipi di palme e di piante fluviali lungo i corsi d’acqua. Nel corso della stagione umida la riserva costituisce l’area di dispersione della fauna proveniente dal Meru National Park, in particolare elefanti e bufali.

I trasporti. L’accesso alla riserva è difficoltoso a causa della mancanza di arterie stradali di collegamento. L’accesso da sud può avvenire tramite il fiume Tana, mentre un’altra via passa attraverso il Meru National Park.

Fonte (Guide Gratis)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nice description !!! Some photos from
Tsavo West & Amboseli on www.safis.pl