Kenya: Diani/Ukunda - Una scuola migliore per Ali e Jaffar
04/09/2007
Cerco aiuto.
Ali è un bambino di 14 anni che ho conosciuto a Diani Beach, in Kenya. Va a scuola come tanti bambini della sua età. Frequenta la primary school. Si tratta di una scuola pubblica.
Le scuole pubbliche in Kenya sono strapiene, le classi sono formate da 60 bambini e i maestri non possono garantire un buon livello di istruzione con classi così piene. La scuola pubblica è gratuita per i primi 8 anni (primary school) e a pagamento per i 4 anni successivi (secondary school).
Voglio che Ali vada in una scuola privata di Ukunda. Si chiama Little Roots Academy. E' considerata, da buona parte degli abitanti del villaggio, come la scuola privata migliore di Ukunda.
Mi è capitato di visitarla più volte, sia per accompagnarvi altri turisti, sia per aiutare un'altra ragazza italiana che ha iscritto un altro Ali(2) proprio nel mio ultimo mese di permanenza li. Si occuperà dell'istruzione di Ali(2) fino al termine della secondary school e penso si attiverà anche lei per una raccolta fondi per sostenerlo a distanza.
Vorrei fare la stessa cosa per il mio Ali, e è qui che entri in gioco tu, lettore/amico/chiunque legga queste righe.
Oggi è stato il primo giorno di scuola di Ali (2) e vorrei, entro brevissimo tempo, raccogliere i soldi per poter mandare a scuola anche il mio Ali.
Un anno scolastico alla Little Roots Academy, comprensivo di tassa di iscrizione, divisa scolastica, assicurazione medica, un pasto tutti i giorni, un pullmino che accompagna i bambini a scuola e li riporta a casa a sera, costa sui 250/300 euro.
I libri, le scarpe, i quaderni, le penne, lo zainetto, le calze, il golfino per l'inverno e qualche accessorio saranno a parte.
L'anno accademico è diviso in trimestri. Da settembre a novembre (dicembre vacanza), da gennaio a marzo (aprile vacanza) e da maggio a luglio (agosto vacanza). Nei mesi di vacanza, sono previste due settimane di corsi intensivi che aiutano i bambini a migliorare ulteriormente la loro istruzione. Ogni tre mesi sono previste prove d'esame. Le due settimane di corsi intensivi e le prove d'esame sono a pagamento (costi non inclusi nella spesa iniziale).
Chiedo, si chiedo, perché chiedere non costa niente, un euro a testa. Uno a te, e uno ai tuoi amici, per poter permettere a Ali di andare a scuola con Ali(2) e avere la speranza di un futuro migliore.
In questo momento alla scuola pubblica Ali frequenta la classe Quinta. Per capirci, la primary school in Kenya è fatta di 8 classi e la secondary school di 4.
Se Ali venisse iscritto alla Little Roots Academy, dovrebbe sostenere un test d'ingresso e probabilmente, dato il livello superiore della scuola, verrebbe rimesso in quinta. Per cui frequenterebbe la Little Roots per 8 anni (4 di primary e 4 di secondary). E per questi 8 anni avremo tolto un bambino dalla strada facendolo mangiare ogni giorno.
Chi volesse verificare l'esistenza della scuola stessa, chi volesse fare qualche donazione indipendentemente dal mio Ali, chi volesse contattare questa scuola per un qualsiasi motivo, questo è l'indirizzo e-mail del direttore: mbetes@yahoo.com
Sarà lieto di spiegare come funziona l'iscrizione e il pagamento della scuola a distanza per un qualsiasi bambino di Ukunda e del distretto di Kwale.
L'indirizzo della scuola è questo:
The Little Roots Academy Ukunda,
Near Mascrape PO Box 6,
Ukunda
Tel: 0722-558284
Director: Mr. Salim Swaleh Mbete
Chi volesse aiutarmi con Ali e eventualmente con altri bambini che conosco a Ukunda, questo è il mio indirizzo email:
tuppa@libero.it
Se vi state chiedendo se non mi vergogno a fare una richiesta del genere tramite il mio blog, la risposta è no, non mi vergogno di chiedere una mano quando ne ho bisogno.
Qui sopra una foto di Ali e me.
06/02/2008 - AGGIORNAMENTO SITUAZIONE ALI
Nel periodo di Natale e Capodanno sono stata nuovamente in Kenya. Ho rivisto Ali. L'ho trovato bene, in salute e con dei buoni risultati a scuola.
Ho portato alla Little Roots gli ultimi soldi arrivati per la sua istruzione e siamo arrivati a coprire le spese fino alla fine del 2009.
Ci sono stati però dei problemi. Ho trovato Ali molto confuso sull'idea che ha maturato di quel che la gente ha fatto per lui.
Qualcuno dall'Italia, qualcuno che lui ha conosciuto in Kenya, gli ha messo in testa che io mi stessi tenendo i soldi che la gente ha mandato per la sua istruzione. Ho fatto molta fatica a ricondurlo alla ragione. Gli ho spiegato per bene che se io mi fossi tenuta i soldi, lui non avrebbe avuto alcuna possibilità di sedere su quei banchi della Little Roots e studiare insieme agli altri bambini. Questo perché in quella scuola non si può studiare se non si paga.
Ho sofferto molto nel sentirmi accusata di una cosa simile. E mi chiedo come possa esserci gente tanto cattiva da porsi tra me e un bambino che vive così distante e per il quale mi sono impegnata moltissimo affinché avesse almeno una buona istruzione.
Ali mi ha detto: "Vedi, tu mi mandi a scuola, ma la mia vita non cambia". Il senso di questa affermazione è, ok, mi aiuti per il futuro, ma in questo momento a casa mia alla sera non c'è molto da mangiare.
E io gli ho detto che so che ci sono altre persone che lo aiutano economicamente per quel che va al di là della scuola, per cui io mi occuperò della scuola e nient'altro, e quelle persone continueranno a aiutarlo con il resto.
Si deve ritenere più che fortunato a ricevere aiuti da più parti. Ma come tutti gli esseri umani, neanche Ali si accontenta e pensa di aver diritto a tutto e subito. E così mi ha detto anche "gli italiani hanno mandato i soldi per la scuola... tu cosa hai fatto?"
Son state pugnalate belle forti. Inutile dirgli che anche io ho fatto la mia parte. Inutile dirgli che se non mi fossi occupata io di parlare con il Direttore della scuola e con Juma Mwahaya che ci ha aiutati fin dall'inizio, nessuno della sua famiglia avrebbe sbrigato le pratiche burocratiche. Inutile dirgli che se non avessi chiesto i soldi tramite questo blog, nessuno li avrebbe mandati e nessuno avrebbe saputo di questo bambino che un tempo voleva realmente studiare alla Little Roots Academy di Ukunda in Kenya.
Per qualche giorno, mentre ero li, abbiamo avuto diversi scontri, con me che cercavo di fargli intendere quanto fosse importante accogliere a braccia aperte l'occasione che gli era piovuta dal cielo, e lui che chiedeva dei regali e soldi alla prima occasione. Io gli ho detto chiaramente che da me non avrebbe avuto altro se non l'istruzione. Il resto gli arriverà comunque da tutte le altre persone in Europa con cui è in contatto.
E' stato un po' difficile ristabilire un rapporto di fiducia.
Si, perché vuoi che è nel periodo dell'adolescenza, vuoi per la cattiveria di chi gli ha insinuato nella mente il dubbio che io fossi disonesta, vuoi per il paragone tra me che lo mando a scuola e gli altri che gli mandano regali e soldi, vuoi per la difficoltà linguistica dovuta al mio e al suo inglese non proprio buoni, vuoi per la mia rigidità in fatto di regalare cose fini a sé stesse, vuoi par questo quello e quell'altro motivo, ci siamo scontrati parecchio.
Ma grazie a queste discussioni, credo che lui abbia capito molte cose.
Tante certo non le approvava, tant'è che diceva ai miei amici che io sono troppo severa e non sono mai d'accordo con lui.
Mi sono sentita come forse si è sentita mia madre tutte le volte che mi sono impuntata contro le sue direttive. Impotente. Ma con la voglia di far capire quali a mio avviso fossero le basi per un futuro migliore.
Ci siamo lasciati bene. L'ultimo pomeriggio trascorso insieme sulla spiaggia, dopo una visita alla sua abitazione, è stato davvero bello, tra rutti e risate. Ho visto dove abita, una tettoia fatta di tre mura, un letto matrimoniale e una poltrona. Un'intera parete manca.
Da qui ho capito molte cose sulla rassegnazione con cui spesso parla della vita a Ukunda. E sulla sua voglia di avere tutto e subito, perché non è che abbia mai avuto molto.
La distanza ha fatto il suo lavoro e Ali è di nuovo alla mercé di sè stesso e di quel che gli sembra più giusto per lui secondo messaggi sbagliati che arrivano da chi gli regala in continuazione cose senza intuire minimamente il danno enorme che sta provocando in questo ragazzo.
In questo momento il Kenya non sta vivendo una situazione facile. E sulla costa i turisti italiani, a causa degli scontri dovuti ai risultati elettorali, si recano in minore quantità nel paese. E la nostra "generosità" viene a mancare. E viene a mancare anche l'interesse a pensare a un futuro migliore che si perde nel caos degli scontri, dell'aumento dei prezzi, della benzina che non arriva, del cibo che non è più reperibile come prima.
Ali da poco più di una settimana ha deciso di non andare a scuola. Dice che andrà alla scuola pubblica perché alla Little Roots Academy ci sono troppe regole, che per poter andare avanti dovrebbe raggiungere un punteggio di 400 marks negli esami e che non si sente di continuare. Gli ho detto che se non torna alla Little Roots, tutti i soldi che sono stati versati per lui, verranno girati a un altro bambino. Lui sostiene che quei soldi sono suoi e che io non posso decidere cosa farne. Gli ho detto chiaramente che quei soldi sono soldi che la gente ha mandato a me per un bambino che aveva voglia di impegnarsi seriamente in una scuola privata, la migliore di Ukunda.
E quel bambino era lui. Ma ora non lo è più perché lui ha smesso di lottare, di desiderare un futuro migliore e di volere studiare come si deve, con regole e con qualcuno che lo tiene d'occhio, che è accorto e presente e lo riporta sulla retta via quando sbaglia.
Ha anche detto che se tornasse a scuola i maestri forse lo picchierebbero. Gli ho detto che Juma l'accompagnerebbe e farebbe in modo che questo non accada. Settimana scorsa Juma l'ha chiamato per incontrarlo venerdi insieme a suo padre (quello sposato con altra donna e che ha rifiutato di prendersi carico di Ali dopo la morte di sua madre).
All'appuntamento Ali non si è presentato. Ieri finalmente si sono visti. Ali ha detto a Juma che vuole andare alla scuola pubblica. Ho detto a Juma di dire a Ali che se lunedì prossimo (11 Febbraio 2008) Ali non sarà alla Little Roots, gireremo i soldi a un altro bimbo che ho già iscritto in Little Roots insieme al mio amico Enzo.
Chiedo, a quelli che di voi hanno donato parte dei soldi per Ali, se sono d'accordo al fatto che usi quei soldi per un altro bambino, che ha un padre che lo segue e che purtroppo non può permettersi di pagare la scuola privata.
Sono molto triste. Spero che Ali torni alla Little Roots. Gli ho anche detto che se lui torna alla Little Roots, farò in modo di raccogliere fondi anche per la sua sorellina, così andranno insieme. Ma se rinuncerà per sé, rinuncerà anche per la sorella. So che questo è un vero e proprio ricatto morale, ma io ci tengo che lui sia seguito dai maestri della Little Roots, e sto tentando davvero tutti i modi.
Ribadisco, se lunedì lui non andrà a scuola, il suo messaggio sarà chiaro e esplicito.
Se qualcuno di quelli che lo ha incontrato a Diani mi sta leggendo, aiutatemi a fargli capire l'importanza della rinuncia che sta facendo. E chi ha intenzione di usare questo post come un'arma per fargli credere che lo sto denigrando qui in Italia, si faccia un'analisi interiore e smetta di ostacolare in questo modo la crescita di un bambino.
L'istruzione, quella buona, è l'unica via che può portare a una possibilità di salvezza in un paese africano. E ora in Kenya più che mai. (ndr. riferimento alla situazione post-risultato elettorale)
12/02/2008 - Ricevo Mail da Juma Mwahaya, il ragazzo che si è occupato fin dal principio dell'iscrizine a scuola di Ali e di tutte le pratiche burocratiche:
Hallo Robi, I am very happy for having this opportunity to pass this missive through this media of communication I hope you are doing well with the illness. I received your SMS at night but I had nothing in my mobile (credit) I had a meeting with Mbete and Ali's father we solved the problem, and Ali has to be in the classroom as from tomorrow therefore the problem was just a punishment as it was before. He lucks discipline and has to be punished!! We hope as from now and as he had promised things will be good for his better future. I wish you all the best and a quick recovery. A big hug. Juma
15/02/2008
Dunque Ali per ora è tornato a scuola. Spero vivamente che ci resti almeno fino alla fine della Primary school (fine del 2009).
Stamattina ho ricevuto un sms da Juma in cui rispondeva a una mia precisa richiesta:
"Jambo Robi. How are you now? Here everything is ok and the boys are well and going to school as usual. I told Mbete all about and he accepted to write you an e-mail and tell u about the boys. Kiss n hug.Juma"
Avevo chiesto a Juma di chiedere a Mbete (il direttore della Little Roots) di mandarmi una mail settimanale sull'andamento scolastico dei bambini che sono iscritti alla Little Roots grazie a persone che ho incontrato e ho portato li, e perché no, anche grazie a me, in modo da poter tenere tutti aggiornati sulla loro situazione scolastica. Speriamo bene. Per ora sono felice.
03/03/2008
Sabato mattina ho ricevuto un sms da Juma in cui mi diceva che Ali non sta andando regolarmente a scuola. Ci va quando vuole insomma. Bene, mi sono arrabbiata e non poco.
Ho mandato a Ali questi sms:
"Hi Ali, how are you? What's happening again? Why are you not going to school every day? I told you if you don't want use the opportunity that people gave you in the best way, you can't go to that school. If you go every day it's ok, but if you don't go, I'll tell Mbete to use the money for someone else. So, I Know you're not going every day. I'm very angry. You're playing with me and with your life. And with everyone. Do you want go down the beach? Ok, be a beach boys!
I'll give an opportunity to someone that wants really change his life and studies every day. You've lost your second chance Ali. I tried to trust you a second time, you went to school on wednesday and not on Monday as I said, but I was happy. Now I know you're not going daily. So, from monday, you're free.
It wasn't a prison, but you thought as it was. Ok, You're free to go down the beach and ask money to tourists for the rest of your life. Good Life. Rob"
Scusate il mio inglese, ma è quel che è.
E poi ho mandato a Juma i seguenti sms:
"I've sent 2 sms to ali saying that he has lost his chance because he's playing with his life. If you can, tell Mbete I don't want Ali will be accepted at school from monday. I want that every money I sent for him, will be used for Jaffar. I'm sure of this decision. Ali doesn't really want change his life. Ali wants be a beach boys. Ok, let him be like that. I told him that from monday he's free to go down the beach and ask money to tourists till the end of his life.
Mbete can read this sms. I'll explain everything in my letter that I'll give to my friend Jessica (she's coming on wednesday at Diani Beach). But on monday Ali will be out from Little Roots. I'm sad and angry, but even tired of his behavior. I know I'm not his mother but I wanted the best for him as a mom wants for her kid. But he didn't appreciate. Maisha. Big kiss. Rob"
E così da oggi voglio che Ali sia fuori dalla Little Roots. Jaffar ha 5 anni. E' figlio di Juma. E sono sicura che Juma lo seguirà passo per passo nel suo percorso scolastico.
31/03/2008 - Jaffar sta andando a scuola tutti i giorni e in questa settimana avrà i suoi primi esami. Juma, il suo papà, è molto orgoglioso di lui e anche io lo sono. A 5 anni ha la possibilità di percorrere una strada differente da quella degli altri bambini. E un giorno si renderà conto di avere avuto una grande opportunità.
Clicca qui per leggere i commenti di chi ha accettato di devolvere il denaro che in principio era stato raccolto per Ali, al piccolo Jaffar e alla sua istruzione.
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1 commento:
10/09/2007 ore 15.18
Ciao a tutti,
ci tengo a informare chi ha contribuito fino a oggi che al momento per l'istruzione di Ali sono stati inviati 390 euro e esattamente 34437,05 Kenyan Shillings (al cambio di 88 scellini per un euro).
Ho fatto l'invio con Western Union. Le commissioni sono state di 24,5 euro. Ci tengo a precisare che le spese di Western Union sono tutte a mio carico, per cui tutti i soldi che sono arrivati finora sono stati mandati per la scuola di Ali.
Appena avrò notizie precise su come verranno utilizzati le pubblicherò.
Più o meno sarà così:
- un anno di scuola (Lunch,registration, uniform x2, tuition, library, fees per term x3, medical insurance): 24900 scellini
- libri (6 text books,atlas,geomet set,kamusi,dictionary and covers): 3850 scellini
- Shoes, socks, 17 exercises Books, polish, a brush, a pullover : 2720
varie: Thermos, ion box, kerosene lamp, belt + ricarica telefonica della persona che mi sta aiutando in Kenya: 2350 + 500 scellini
Ali ha già uno zainetto, per cui non dovrà comprarne uno nuovo.
Grazie a tutti. E non fermiamoci qui, continuate a passare la parola!!! Ali ha iniziato la scuola mercoledi scorso!!! E manca da pagare il bus 5400 scellini all'anno!
Roberta
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